lunedì 6 marzo 2017

Pollo alla cacciatora.

Il rosmarino (Rosmarinus officinalis) è un arbusto appartenente alla famiglia delle Lamiaceae.

Rosmarino.

Originario dell'Europa, Asia e Africa, è ora spontaneo nell'area mediterranea nelle zone litoranee, garighe, macchia mediterranea, dirupi sassosi e assolati dell'entroterra, dal livello del mare fino alla zona collinare, ma si è acclimatato anche nella zona dei laghi prealpini e nella Pianura Padana nei luoghi sassosi e collinari. È noto in Italia anche col nome volgare di Ramerino o Ramerrino; il nome del genere deriva dalle parole latine ros (rugiada) e maris (del mare).
Pianta arbustiva che raggiunge altezze di 50–300 cm, con radici profonde, fibrose e resistenti, ancoranti; ha fusti legnosi di colore marrone chiaro, prostrati ascendenti o eretti, molto ramificati, i giovani rami pelosi di colore grigio-verde sono a sezione quadrangolare.
Le foglie, persistenti e coriacee, sono lunghe 2–3 cm e larghe 1–3 mm, sessili, opposte, lineari-lanceolate addensate numerosissime sui rametti; di colore verde cupo lucente sulla pagina superiore e biancastre su quella inferiore per la presenza di peluria bianca; hanno i margini leggermente revoluti; ricche di ghiandole oleifere.

Rosmarino.

I fiori ermafroditi sono sessili e piccoli, riuniti in brevi grappoli all'ascella di foglie fiorifere sovrapposte, formanti lunghi spicastri allungati, bratteati e fogliosi, con fioritura da marzo ad ottobre, nelle posizioni più riparate ad intermittenza tutto l'anno.
Il rosmarino è una delle erbe aromatiche più antiche, tanto i Greci e gli Egizi ne conoscevano già le proprietà; oggi è presente un po' dappertutto e non vi è casa di campagna o orto che non ne possegga un cespuglio.
Il periodo ideale di raccolta del rosmarino è la primavera. 
Le foglie di rosmarino contengono un olio essenziale molto pregiato; le sue proprietà principali sono da riferirsi ad alcuni composti tra cui annoveriamo: il pinene, il borneolo, la canfora e il cineolo.
Oltre a queste sostanze le foglie di rosmarino contengono anche saponine, acido rosmarinico, flavonoidi e tannini. Molte di queste sostanze, una volta isolate e analizzate, hanno mostrato forti proprietà antiossidanti.

Rosmarino.

Secondo recenti ricerche, l’uso regolare del rosmarino mantiene giovani e migliora la circolazione sanguigna, aiutando soprattutto chi si sente privo di forze e debilitato, magari a causa di cali di pressione. Grazie ai suoi potenti antiossidanti il rosmarino svolge un ruolo protettivo dei riguardi del fegato, organo che risente più di tutti gli effetti dello stress.
Già nell’epoca romana il rosmarino veniva utilizzato per uso curativo al fine di lenire il mal di denti o slogature e torcicollo; oggi lo si usa per curare la colite o la nausea, come rimedio ai dolori reumatici, le fitte cardiache o i problemi di digestione.
Tisana di Rosmarino per Aiutare la Digestione
Semplicissimo il procedimento per la preparazione: procurarsi l’equivalente di un cucchiaio da cucina di foglie di rosmarino e deporle in una tazza di acqua bollente per almeno 15 minuti. Filtrare e assumere dopo i pasti.

Viene impiegato in cosmetica grazie alle sue proprietà deodoranti, tonificanti e purificanti; utile in caso di pelle grassa.
È un ingrediente molto diffuso per gli shampoo, nello specifico per la fortificazione del capello.Ogni 100 gr. di rosmarino abbiamo un apporto calorico pari a 130 calorie.

Coltivazione di rosmarino.

Come per tutte le piante con proprietà stimolanti, il rosmarino va assunto con attenzione, soprattutto in caso di pressione alta ed insonnia. Non usare in gravidanza e non impiagare l’olio essenziale a base di canfora in soggetti affetti da epilessia.
Il rosmarino fresco, laddove non sussistono problemi di pressione alta, alle dosi normali consigliate ha solo effetti benefici; solo ad alti dosaggi la pianta può provocare disturbi di tipo gastrico.
Nel medioevo il rosmarino veniva utilizzato durante gli esorcismi per scacciare gli spiriti maligni dalle persone possedute.
Per lunghissimo tempo venne impiegato come sostanza “fumigante” per disinfettare le stanze dei malati.
Ancora oggi i rametti di rosmarino vengono riposti in cassetti e armadi per profumare e tenere alla larga le tarme dagli indumenti.
Durante la civiltà egizia il rosmarino era addirittura utilizzato come simbolo di eternità tanto che venne rinvenuto in alcune tombe di faraoni.
Grazie alla sua proprietà di rinforzare la memoria è appunto ritenuta la pianta del ricordo; nella celebre opera di Shakespeare Ofelia pronuncia queste parole: “Ecco laggiù il rosmarino, la pianta del ricordo”.

Ritengo d’essere un buon cercatore di funghi; nel periodo che va da giugno a settembre in montagna e da ottobre a novembre qui in pianura, passo molto tempo tra i boschi alla ricerca di funghi che, oltre a raccoglierli, mi piace cucinarli e mangiarli.
Durante il resto dell’anno, per le preparazioni con funghi, utilizzo i funghi coltivati di vario tipo arricchirti con una parte di porcini secchi da me raccolti.
Per questa ricetta ho utilizzato dei funghi freschi misti (coltivati) co una manciata di quelli secchi da me raccolti. 

Pollo alla cacciatora.

Ingredienti (per 4 persone). 
1-1,2 Kg di cosce di pollo (o fusi di pollo);
150 g di pomodori pelati;
10 g di funghi secchi;
200 g di funghi freschi misti coltivati;
30 g di pinoli;
1 costa di sedano;
1 carota;
2 rametti di rosmarino;
3-4 foglie di salvia;
1 scalogno;
2 spicchi d'aglio;
1 mazzetto di prezzemolo;
2-3 foglie di alloro;
100 g olive denocciolate (nere o verdi);
½ bicchiere di vino bianco secco;
4 cucchiai di olio EVO;
Sale e pepe q.b. 

1 – Preparazione. 
Reidratate i funghi secchi in una tazza con dell’acqua tiepida per almeno ½ ora.
Pulite accuratamente i funghi, eliminando la parte terminale del gambo, i residui terrosi presenti, tagliateli a pezzi e lavateli con abbondante acqua; non insistete troppo con i lavaggi poiché i funghi sono come delle spugne e assorbirebbero troppa acqua.
Lavate bene ogni singolo pezzo di pollo e poi asciugate l'acqua in eccesso.
Preparate un trito misto con sedano, carota, cipolla, aglio, salvia, rosmarino e prezzemolo. 

2 – Cottura. 
In una casseruola, aggiungete un po’ di olio, uniteci il tritato e fate insaporire per 2-3 minuti; aggiungete ora il pollo e rosolate il tutto, rivoltando i pezzi di pollo, per una decina di minuti; salate e pepate a piacimento e versateci sopra il mezzo bicchiere di vino bianco.
Continuate a cuocere finché il vino non sarà completamente evaporato.
Aggiungete i pomodori pelati tagliati a pezzetti e le due foglie di alloro.
Mescolate bene, coprite con il coperchio e fate cuocere il tutto per 45-50 minuti a fuoco moderato.
Quasi a fine cottura (una decina di minuti prima) unite al pollo le olive, tagliate a rondelle, i funghi freschi, quelli secchi strizzati bene e i pinoli.
Aggiustate, se necessario, di sale facendo attenzione poiché le olive sono già abbastanza saporite di loro.
Dopo 45-50 minuti, o comunque a cottura ultimata, spegnete il fuoco: il vostro pollo alla cacciatora è pronto per essere servito in tavola. 

3 - Presentazione. 
Porzionate distribuendo la carne con sopra l’intingolo formatosi.
Accompagnate con del buon vino rosso.

Riepilogo costi-Kcal.

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